Rocks, in my opinion, have a soul.
Not only a soul, but even they are a recorder of events, situations, concepts in the past and in the future.
This is my opinion, naturally, but I believe on it since a long time ago.
Last summer, I used some shots of mine to explain and to confirm my opinion.
I was sitting on some rocks in front of the sea, and they started to talk to me.
I saw something on them, but at the moment I didn’t understand what.
Once at home, my shots revealed scenes of the past, of other environments, that I din’t see on site.
Playing only with contrast, color dominance and some few other photographical parameters, without add anything to the original shot, I have suddenly seen what rocks on the sea were telling to me.
They were talking about men seeing birds on the sea, about far galaxies, about ancient forests and past deserts, about mystical symbology of the humans.
I understood that all we have lived and all we will live was already written on rocks, a long long time ago.
What we know about Moses, maybe, could be not a legend or a faith concept for many people at all..
Daniele D’Antonio, 2008
Attraverso la fotografia, la pietra ritratta da Daniele D’Antonio - geologo e fotografo professionista - risalta nuove forme di luce, sconfessa i suoi abituali
assiomi monolitici e accetta di specchiarsi in una nuova immagine di sé, enigmatica e fascinosamente irrisolta. Seppur con sguardo da addetto ai lavori, D’Antonio trasmuta sapientemente l’anima
già nobile dei calcari, gneiss, marmi, scisti e graniti in un curioso viaggio alla ricerca della pietra filosofale, capovolgendo il concetto di tradizionale consistenza materica in un etereo
stato di coscienza superiore. Magicamente, il gioco delle sedimentazioni e intrusioni colorate di cristalli fà parlare i sensi, dichiarando senza vergogna le esilità e trasparenze della pietra,
esaltando i suoi verticalismi e sospensioni. Il risultato finale è artisticamente intrigante: una lotta accesa tra lo spazio empirico concesso dalla materia e l’irriducibile spazio mentale
dell’artista. Ri-narrato, il valore memoriale della pietra diviene microteatro del mondo interiore di chi scatta l’immagine (da qui il claim del sottotitolo “Cracks in my mind”) che
custodisce l’utopia dello sguardo e offre al nascosto l’opportunità di rivelarsi.
Monica Mantelli
Tau, 2009
Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono».
Agli altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia.
Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio.
Disse loro: «Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella città.
Ezechiele, 9, 4-7
Dunes, 2009
Deep in the human unconscious is a pervasive need for a logical universe that makes sense. But the real universe is always one step beyond logic.
DUNES, David Lynch, 1984
The Dragon's foot, 2009
ST. GEORGE AND THE DRAGON
Again he struckthe dragon in the belly with his mighty sword Ascalon; this time the dragon was swounded and purple venom spewed from its body and splattered St. George.
The venom was so powerfully evil that his breast plate and helmet burst into a thousand pieces.
St. George and the Dragon, adapted from the original text “The seven Champions”, Richard Johnson, 1596
Juppiter and the Europa's kidnapping, 2009
La figlia del re osa anche,
La Batalla de Altamira, 2009
Después de Altamira todo es decadencia.
Pablo Picasso
The Torquemada's walk, together with his black panther, 2009
Cum ecclesia ultra non habeat quod faciat pro suis demeritis contra ipsum,
idcirco, eundum reliquimus brachio et judicio saeculari
Pronuncia della formula del giudizio inquisitorio
Arañazos en el cuerpo, en el alma, 2009
Durante esa misma mañana ingresó otro hombre a la celda gritando, dando órdenes: "párese, sáquese la ropa', empujándome contra la pared y volviéndome a violar... El domingo por la noche, el hombre que me habla violado estuvo de guardia obligándome a jugar a las cartas con él y esa misma noche volvió a ingresar a la celda violándome por segunda vez..." (D. N. C. Legajo N° 1808).
Superintendencia de Seguridad Federal
Moreno 1417 (Capital Federal) (LRD) , año 1975, Argentina
The Frozen Teeth of the Tiger, 2009
D'un tratto la vittima ritornò in sé. Vide la pira che fiammeggiava dinanzi a lei e il pericolo che correva. Attraverso l'ebbrezza dell'oppio, si rammentò della condanna pronunciata dal truce Suyodhana. Un urlo straziante le lacerò il petto.
- Tremal-Naik!... Oh Tremal-Naik!...
In fondo al nero corridoio rimbombò un urlo feroce:
- Sbrana, Darma!... Sbrana!... -
La gran tigre del Bengala non attendeva che quel comando. Uscì dal nascondiglio colla bocca aperta e gli artigli tesi, s'allungò, s'accorciò emise un rauco ruggito, indi spiccò un balzo gigantesco piombando in mezzo alla folla degli strangolatori. Un grido di terrore sfuggì da tutti i petti alla vista del feroce carnivoro che aveva di già atterrati, con due potenti colpi d'artiglio, due uomini.
Emilio Salgari, I misteri della jungla nera/Parte I, cap. 15 Nella pagoda sotterranea
Autumn Leaves, 2009
Oh ! je voudrais tant que tu te souviennes
Des jours heureux où nous étions amis.
En ce temps-là la vie était plus belle,
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui.
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle.
Tu vois, je n'ai pas oublié...
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
Les souvenirs et les regrets aussi
Et le vent du nord les emporte
Dans la nuit froide de l'oubli.
Tu vois, je n'ai pas oublié
La chanson que tu me chantais.
Jacques Prévert & Joseph Kosma, Les feuilles mortes, 1946
The man who was watching the fishing albatros, 2009
L'Albatros
Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.
À peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l'azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d'eux.
Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid!
L'un agace son bec avec un brûle-gueule,
L'autre mime, en boitant, l'infirme qui volait!
Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.
Charles Baudelaire, Le fleurs du mal
La amante española, 2009
Yo soy ardiente, yo soy morena...
- Yo soy ardiente, yo soy morena,
yo soy el símbolo de la pasión;
de ansia de goces mi alma está llena.
¿A mí me buscas? - No es a ti; no.
- Mi frente es pálida; mis trenzas, de oro;
puedo brindarte dichas sin fin;
yo de ternuras guardo un tesoro.
¿A mí me llamas? - No; no es a ti.
- Yo soy un sueño, un imposible,
vano fantasma de niebla y luz;
soy incorpórea, soy intangible;
no puedo amarte. - ¡Oh, ven; ven tú!
Gustavo Adolfo Bécquer
Glacial Era, 2009
Tal Borea sorge in ghiacci eterni involte,
e precipita nuvole volanti
Giù dall’ardui Rifei, coprendo il tutto sotto ceco atro ciel
C.Valerii Flacci Argonauticon,
libri VIII cum appositis Italico Carmine
Interpretationibus, ac notis.
Mediolani, 1794
The Flood, 2009
Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l'arca che si innalzò sulla terra.
Le acque divennero poderose e crebbero molto sopra la terra e l'arca galleggiava sulle acque.
Le acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo.
Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto.
Genesi 8, 17-20
La Città del Sole, 2009
« Sorge nell'alta campagna un colle, sopra il quale sta la maggior parte della città; ma arrivano i suoi giri molto spazio fuor delle radici del monte […] dentro vi sono tutte l'arti, e l'inventori loro, e li diversi modi, come s'usano in diverse regioni del mondo. »
(Tommaso Campanella, La città del Sole, 1602)
Sidereus Nuncius, 2009
Est enim GALAXIA nihil aliud, quam innumerarum Stellarum coacervatim consitarum congeries: in quamcumque enim regionem illius Perspicillum dirigas, statim Stellarum ingens frequentia sese in conspectum profert, quarum complures satis magnæ ac valde conspicuæ videntur; sed exiguarum multitudo prorsus inexplorabilis est.
Galileo Galilei, Sidereus Nuncius, 1610
Abenteuerschiff, 2009
« L'arte non riproduce il visibile, ma rende visibile »
(Paul Klee)